[N.b.: tutti i messaggi sono copiati
da WhatsApp, non sono stati modificati in alcun modo]
Quindici
marzo duemilaquindici. Il giorno della “prova del nove”. Mi sveglio
e decido di non scrivere a Francesca; io ho il suo numero di telefono, lei ha
il mio. Se mi contatta lei, bene, sennò niente, si è già dimenticata di tutto.
Faccio colazione. Niente. Mi vesto. Niente. Esco di casa, faccio il solito giro
della domenica, niente. Torno. Sento l’inconfondibile suono delle notifiche di
WhatsApp.
1
nuovo messaggio – Francesca Lanera
- Buongiorno!!! 😊
- Buongiorno 😄 Ho catalogato un po' le foto; alcune sono proprio belle! *-*
- Lo so!!! 😍 Ci divertimmo un sacco!!!
- Infatti!
- Tutto il giorno sono stata a ricordare i momenti della gita
- Madò, anche io, ricordo i momenti della gita e penso "come sarebbe andata se avessi fatto questo?"
- Ehh.... è vero!!! Purtroppo è tutto finito!!
- Che peccato.. Però noi continuiamo a vederci ❤
- ASSOLUTAMENTE SI!!😚 Sempre !!!
Questa è la nostra prima conversazione
su WhatsApp.
Alle 21:27 ricevo una foto e un suo
messaggio; prontamente le invio una foto di risposta:
La settimana procede con un ritmo più
o meno costante: interrogazioni, compiti in classe, SelfieOfTheDay - riporto qui solo alcuni dei selfie della settimana, gli altri sono tutti nell'album apposito su Facebook -, la vita di tutti i giorni,
con una sola differenza. La ricreazione non la passo più in classe, sono sempre
con Francesca. Parliamo tantissimo, scopriamo le nostre personalità, scaviamo
nelle nostre vite.
Decidiamo di uscire insieme, giovedì 19 marzo. Sono agitatissimo già dalla mattina, non so se
parlarle di cose più profonde di una semplice amicizia o no. Non ne parlo con
nessuno, o quasi. Il karma, però, decide che non possiamo uscire di giovedì.
Cause di forza maggiore volgono la mia attenzione verso Akyra, il setter irlandese della famiglia. Passo l’intero
pomeriggio a casa, ma i discorsi con la signorina – ormai la chiamo così, da
quando mi ha detto che le piace se la chiamo signorina – non mancano.
-Sai
che ci sarà un’eclissi di sole parziale domani mattina?
-Sì
sì, lo so; vorrei tanto vederla, lo sai che mi affascinano queste cose
-Anche
a me affascinano molto, quindi nel momento di massima eclissi verrò a chiamarti
e ti farò uscire!
-Non
che io non voglia, ma.. proprio in quel momento la professoressa di matematica
dovrebbe interrogare ed è probabile che mi interroghi. Facciamo che chiedo io
di uscire quando capirò se c’è l’eclissi, sai, per non rischiare
-Come
vuoi; io chiederò di uscire e basta, non posso permettermi di perdere uno
spettacolo del genere
-Che
se non la vediamo domani dobbiamo aspettare il 2026!
-E
il 2026 è troppo lontano ahaha
-Già! Tu pensa: fra 11 anni.. chissà cosa saremo diventati 😍
-E
tutto questo a causa di una gita, anzi, di Cards Against Humanity ahaha
-Ahahahaha
[…] sai, io non sarei dovuta venire in gita..
-No??
-All’ultimo
momento poi i miei decisero di mandarmi, e per fortuna, altrimenti non ti avrei
mai conosciuto!
-Non
voglio neanche pensarci! Dove posso trovarla domani, signorina?
-9s, caro 😍
-Perfetto,
a domani allora!
Venti
marzo duemilaquindici. L’eclissi la vedo in diretta uscendo
tatticamente durante l’ora di inglese. Il professore ci vieta di uscire per l’eclissi;
io per tutta risposta nascondo le lenti oscurate sotto la maglia e chiedo di
andare in bagno. Incrocio Francesca, uscita prima di me, mentre torna in
classe; la loro professoressa è molto nervosa, non può tornare a vedere l’eclissi
con me.
Ci organizziamo per uscire il giorno dopo; è sabato, io non dovrei rimanere di nuovo a casa – salvo imprevisti – e non ci sono problemi per le materie da studiare per il giorno dopo. Passo l’intera serata a pensare a cosa potrei dirle; una delle sue amiche mi ha consigliato di farmi avanti, di rivelarle tutto. Non dovrei avere problemi. Nonostante tutto, non so come dirglielo. Non riesco a dormire, mi giro e rigiro nel letto immaginando le situazioni più disparate. “E se mi dice di no?” “Se poi non vorrà più vedermi?” “Se mi blocco nel discorso?”
Ci organizziamo per uscire il giorno dopo; è sabato, io non dovrei rimanere di nuovo a casa – salvo imprevisti – e non ci sono problemi per le materie da studiare per il giorno dopo. Passo l’intera serata a pensare a cosa potrei dirle; una delle sue amiche mi ha consigliato di farmi avanti, di rivelarle tutto. Non dovrei avere problemi. Nonostante tutto, non so come dirglielo. Non riesco a dormire, mi giro e rigiro nel letto immaginando le situazioni più disparate. “E se mi dice di no?” “Se poi non vorrà più vedermi?” “Se mi blocco nel discorso?”
Immerso nei pensieri, mi addormento.
Spesso, preparare un discorso non aiuta. Certe cose bisogna viverle d’istinto,
non prepararle nell’arco di mesi. Imparerò questa lezione tra meno di
ventiquattro ore.
Nessun commento:
Posta un commento