lunedì 9 gennaio 2017

Recensione Disney - ALADDIN

Aladdin è il 31esimo classico Disney, uscito nel 1992, nel periodo denominato “Rinascimento Disney”. Il film fu diretto da Ron Clements e John Musker. Vinse due premi Oscar – su cinque candidature – nel 1993 come “Miglior colonna sonora” e “Miglior canzone”.

Trama [fonte: Wikipedia]:
Jafar, il Gran Visir del Sultano di Agrabah, sta cercando di impossessarsi della leggendaria Lampada Magica che si trova nella Caverna delle Meraviglie, e apprende che solo un cosiddetto "diamante allo stato grezzo", cioè una persona apparentemente comune che in sé cela un grande valore, ha diritto ad entrare. Nel frattempo la Principessa Jasmine, figlia del Sultano, oppressa dai suoi doveri reali che le impongono di sposarsi, scappa di nascosto per andare ad esplorare il mondo esterno. Lì fa conoscenza con il ladruncolo di strada Aladdin passando la serata insieme e invaghendosi l'uno dell'altra. Nello stesso momento Jafar, che grazie alle sue arti magiche ha scoperto che è Aladdin il "diamante allo stato grezzo", ne ordina la cattura. Quando Aladdin viene arrestato dalle guardie, Jasmine si rivela come principessa e ne ordina la liberazione, invano.
Travestito da vecchio, Jafar convince Aladdin ad evadere con lui e recuperare la Lampada nella Caverna delle Meraviglie, in cambio di una lauta ricompensa grazie alla quale potrà ambire alla mano della principessa. I due giungono dinnanzi alla Caverna, che permette ad Aladdin di entrare ma intima il giovane di non toccare nient'altro che la Lampada. Una volta dentro ed arrivati alla stanza della Lampada, la sua scimmietta Abu ruba un gigantesco rubino, e subito la Caverna comincia a crollare. Aladdin riesce a guadagnare l'uscita un attimo prima di restare sepolto ma, appena si affaccia in superficie, Jafar si impadronisce della Lampada e tenta di ucciderlo. Abu riesce a difendere il padrone e a rubare la Lampada, e quel punto la Caverna si richiude, inghiottendo al suo interno Aladdin e Abu e lasciando Jafar all'esterno. Nelle viscere della Caverna Aladdin, strofinando la Lampada per leggerne l'iscrizione, libera il Genio, un mirabolante essere dotato di immensi poteri magici. Il Genio spiega di poter esaudire tre desideri di qualsiasi natura tranne uccidere, far innamorare qualcuno o resuscitare dalla morte. Dopo aver parlato al Genio di Jasmine, non potendo chiedere il suo amore, Aladdin chiede come primo desiderio di essere trasformato in un principe a tutti gli effetti, così da poter avere la possibilità di conquistare la principessa.
Aladdin arriva ad Agrabah in una opulenta parata, portando il nome di "Alì Ababua" e presentandosi al Sultano come un pretendente della mano della principessa, che riesce ad ingraziarsi esprimendo i propri sentimenti e facendole vedere il mondo che le era sempre stato negato. I due fanno ritorno al palazzo e, nel salutarsi, si scambiano il loro primo bacio. Jafar, che prima dell'arrivo di Aladdin a palazzo stava cercando di ipnotizzare il Sultano affichè gli facesse sposare la principessa, cerca di uccidere il rivale, che si salva solo per l'intervento del genio utilizzando il secondo desiderio. Aladdin torna così a palazzo denunciando la cospirazione del Gran Visir. Un attimo prima di defilarsi, Jafar ha però notato la Lampada dentro il turbante di Aladdin, scoprendo così la vera identità di Alì Ababua.
Approfittando di un momento di attrito tra Aladdin e il Genio, Jafar ruba la Lampada al giovane, diventandone così il nuovo padrone. L'ex visir utilizza subito i primi due desideri per diventare il nuovo sultano di Agrabah e lo stregone più potente di tutto il mondo. Con i suoi nuovi poteri Jafar prende il controllo di Jasmine e del Sultano, rivela la vera identità di Aladdin facendolo tornare di nuovo un mendicante, ed infine lo esilia sui monti del Tibet. Il ragazzo riesce tuttavia a ritornare e ingaggia con lo stregone un duro scontro, al termine del quale Jafar si trasforma in un gigantesco cobra e prevale sul giovane. Mentre stringe Aladdin tra le sue spire ed è sul punto di stritolarlo, Jafar afferma di essere il più grande e potente essere sulla Terra; Aladdin allora capisce che il punto debole di Jafar è la sua incolmabile sete di potere, e gli fa notare che i poteri del Genio saranno sempre superiori ai suoi. Cadendo nel tranello, Jafar usa il suo terzo ed ultimo desiderio per farsi trasformare in un genio onnipotente, non considerando però che un genio non è libero e finendo così imprigionato nella sua stessa Lampada. I sortilegi del malvagio stregone vengono così spezzati ed il Genio scaglia la Lampada di Jafar nel deserto, esiliandolo nella Caverna delle Meraviglie.
Dopo aver capito che non può più continuare a fingere di essere ciò che non è, Aladdin decide di tornare ad essere se stesso e, mantenendo una promessa fatta al Genio, usa il suo terzo ed ultimo desiderio per liberare il Genio dalla sua Lampada. Capendo che sua figlia è davvero innamorata di Aladdin, il Sultano decide di cambiare la legge in favore dei due giovani, per permettere alla principessa di sposare chiunque ella ritenga degno. Nel finale il Genio, finalmente libero, parte a scoprire le bellezze del mondo, mentre Aladdin e Jasmine, innamorati e di nuovo sul Tappeto, si baciano festeggiando il loro fidanzamento.

Colonna sonora:
Definita come “decisamente buona, degna rivale degli altri film animati Disney degli anni novanta”, presenta sei delle quattordici tracce previste inizialmente:
  1. Notti d’Oriente.
  2. La mia vera storia.
  3. Un amico come me.
  4. Il principe Alì.
  5. Il mondo è mio.
  6. Il principe Alì (reprise).

Critica:
Jasmine presenta, per la prima volta nell’ambito delle principesse Disney, un prototipo di principessa diverso da quello tradizionale. Non si ha più la principessa semplice, che si lascia vivere; Jasmine è intraprendente, è uno stacco nei confronti del classico. Fugge dal palazzo, preferisce rinunciare agli agi che ha per poter scoprire cosa c’è oltre il lusso. È dinamica, dotata di grande bellezza, intelligenza e sensualità, lunghi capelli corvini e occhi castani. Lo stacco dal classico si nota anche dai suoi vestiti: non veste una gonna, né un abito, ma dei pantaloni. Notiamo anche che è l’unica principessa il cui nome non appare nel titolo del film.

Considerazioni finali:
Un film coinvolgente, diverso dagli schemi principeschi cui siamo abituati. Colonna sonora impeccabile, riesce ad attrarre grandi e piccini. 

Voto: 10/10.

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