Trama [fonte: Wikipedia]:
Jafar, il Gran Visir del Sultano di Agrabah, sta cercando di
impossessarsi della leggendaria Lampada Magica che si trova nella Caverna delle
Meraviglie, e apprende che solo un cosiddetto "diamante allo stato
grezzo", cioè una persona apparentemente comune che in sé cela un grande
valore, ha diritto ad entrare. Nel frattempo la Principessa Jasmine, figlia del
Sultano, oppressa dai suoi doveri reali che le impongono di sposarsi, scappa di
nascosto per andare ad esplorare il mondo esterno. Lì fa conoscenza con il
ladruncolo di strada Aladdin passando la serata insieme e invaghendosi l'uno
dell'altra. Nello stesso momento Jafar, che grazie alle sue arti magiche ha
scoperto che è Aladdin il "diamante allo stato grezzo", ne ordina la
cattura. Quando Aladdin viene arrestato dalle guardie, Jasmine si rivela come
principessa e ne ordina la liberazione, invano.
Travestito da vecchio, Jafar convince Aladdin ad evadere con
lui e recuperare la Lampada nella Caverna delle Meraviglie, in cambio di una
lauta ricompensa grazie alla quale potrà ambire alla mano della principessa. I
due giungono dinnanzi alla Caverna, che permette ad Aladdin di entrare ma
intima il giovane di non toccare nient'altro che la Lampada. Una volta dentro
ed arrivati alla stanza della Lampada, la sua scimmietta Abu ruba un gigantesco
rubino, e subito la Caverna comincia a crollare. Aladdin riesce a guadagnare
l'uscita un attimo prima di restare sepolto ma, appena si affaccia in
superficie, Jafar si impadronisce della Lampada e tenta di ucciderlo. Abu
riesce a difendere il padrone e a rubare la Lampada, e quel punto la Caverna si
richiude, inghiottendo al suo interno Aladdin e Abu e lasciando Jafar
all'esterno. Nelle viscere della Caverna Aladdin, strofinando la Lampada per leggerne
l'iscrizione, libera il Genio, un mirabolante essere dotato di immensi poteri
magici. Il Genio spiega di poter esaudire tre desideri di qualsiasi natura
tranne uccidere, far innamorare qualcuno o resuscitare dalla morte. Dopo aver
parlato al Genio di Jasmine, non potendo chiedere il suo amore, Aladdin chiede
come primo desiderio di essere trasformato in un principe a tutti gli effetti,
così da poter avere la possibilità di conquistare la principessa.
Aladdin arriva ad Agrabah in una opulenta parata, portando
il nome di "Alì Ababua" e presentandosi al Sultano come un
pretendente della mano della principessa, che riesce ad ingraziarsi esprimendo
i propri sentimenti e facendole vedere il mondo che le era sempre stato negato.
I due fanno ritorno al palazzo e, nel salutarsi, si scambiano il loro primo
bacio. Jafar, che prima dell'arrivo di Aladdin a palazzo stava cercando di
ipnotizzare il Sultano affichè gli facesse sposare la principessa, cerca di
uccidere il rivale, che si salva solo per l'intervento del genio utilizzando il
secondo desiderio. Aladdin torna così a palazzo denunciando la cospirazione del
Gran Visir. Un attimo prima di defilarsi, Jafar ha però notato la Lampada
dentro il turbante di Aladdin, scoprendo così la vera identità di Alì Ababua.
Approfittando di un momento di attrito tra Aladdin e il
Genio, Jafar ruba la Lampada al giovane, diventandone così il nuovo padrone.
L'ex visir utilizza subito i primi due desideri per diventare il nuovo sultano
di Agrabah e lo stregone più potente di tutto il mondo. Con i suoi nuovi poteri
Jafar prende il controllo di Jasmine e del Sultano, rivela la vera identità di
Aladdin facendolo tornare di nuovo un mendicante, ed infine lo esilia sui monti
del Tibet. Il ragazzo riesce tuttavia a ritornare e ingaggia con lo stregone un
duro scontro, al termine del quale Jafar si trasforma in un gigantesco cobra e
prevale sul giovane. Mentre stringe Aladdin tra le sue spire ed è sul punto di
stritolarlo, Jafar afferma di essere il più grande e potente essere sulla
Terra; Aladdin allora capisce che il punto debole di Jafar è la sua incolmabile
sete di potere, e gli fa notare che i poteri del Genio saranno sempre superiori
ai suoi. Cadendo nel tranello, Jafar usa il suo terzo ed ultimo desiderio per
farsi trasformare in un genio onnipotente, non considerando però che un genio
non è libero e finendo così imprigionato nella sua stessa Lampada. I sortilegi
del malvagio stregone vengono così spezzati ed il Genio scaglia la Lampada di
Jafar nel deserto, esiliandolo nella Caverna delle Meraviglie.
Dopo aver capito che non può più continuare a fingere di
essere ciò che non è, Aladdin decide di tornare ad essere se stesso e,
mantenendo una promessa fatta al Genio, usa il suo terzo ed ultimo desiderio
per liberare il Genio dalla sua Lampada. Capendo che sua figlia è davvero
innamorata di Aladdin, il Sultano decide di cambiare la legge in favore dei due
giovani, per permettere alla principessa di sposare chiunque ella ritenga
degno. Nel finale il Genio, finalmente libero, parte a scoprire le bellezze del
mondo, mentre Aladdin e Jasmine, innamorati e di nuovo sul Tappeto, si baciano
festeggiando il loro fidanzamento.
Colonna sonora:
Definita come “decisamente buona, degna rivale degli altri
film animati Disney degli anni novanta”, presenta sei delle quattordici tracce
previste inizialmente:
- Notti d’Oriente.
- La mia vera storia.
- Un amico come me.
- Il principe Alì.
- Il mondo è mio.
- Il principe Alì (reprise).
Critica:
Jasmine presenta, per la prima volta nell’ambito delle
principesse Disney, un prototipo di principessa diverso da quello tradizionale.
Non si ha più la principessa semplice, che si lascia vivere; Jasmine è
intraprendente, è uno stacco nei confronti del classico. Fugge dal palazzo,
preferisce rinunciare agli agi che ha per poter scoprire cosa c’è oltre il
lusso. È dinamica, dotata di grande bellezza, intelligenza e sensualità, lunghi
capelli corvini e occhi castani. Lo stacco dal classico si nota anche dai suoi
vestiti: non veste una gonna, né un abito, ma dei pantaloni. Notiamo anche che
è l’unica principessa il cui nome non appare nel titolo del film.
Considerazioni finali:
Un film coinvolgente, diverso dagli schemi principeschi cui
siamo abituati. Colonna sonora impeccabile, riesce ad attrarre grandi e
piccini.
Voto: 10/10.
Nessun commento:
Posta un commento