Innamorato del sud della Francia, Signac applica al maestoso palazzo dei Papi la teoria divisionista. Una tecnica che permette ogni audacia. |
- Paul Signac, 1863-1935
- Le Chateau des Papes, Avignon
- Olio su tela, cm 73 x 92
- Firmato e datato in basso, a destra "P. Signac 1900"
- Dipinto nel 1900
- Parigi, museo D'Orsay
- Esposizioni: Parigi, 1912
Paul Signac è "un caso" nella pittura del XIX secolo. Fu uomo coltissimo, appassionato d'arte, ma anche di letteratura, scienze, politica e viaggi.
L’UOMO
La sua opera è il lavoro di un pittore particolarmente convinto delle tesi pointillistes care a Seurat, insieme al quale fonda il neo-impressionismo.
Signac, oltre a dipingere, scrisse anche alcuni racconti di viaggi e saggi di pittura. Infine, marinaio provetto, passò buona parte della sua vita a bordo dell'Olympia, la sua barca. Nel 1897 acquista una villa a Saint-Tropez e inizia a percorrere in lungo e in largo tutto l'entroterra, alla ricerca di motivi d'ispirazione. Le sue ricerche lo portano fino ad Avignone e, nel 1900, dipinge la veduta più ovvia della città papale: il palazzo dei Papi e Notre-Dome-des-Doms, il cui campanile compare sulla sinistra della tela. In primo piano, il ponte Saint-Bénezet prolunga l'architettura del palazzo fino al bordo del dipinto.
LA SUA TEORIA
La visione da «cartolina» di questo dipinto è solo un pretesto che Signac utilizza per applicare le teorie neo-impressioniste. L‘artista raffigura Avignone con tocchi pointillistes, giustapposizione di piccoli punti serrati, dai colori sovente sovrapposti. Nel manifesto del movimento, D'Eugène Delacroix au néoimpressionisme, pubblicato nel 1899, lo stesso artista scrive a proposito della tecnica pointilliste che "assicura, attraverso mescolanza ottiche, un massimo di luminosità e di colorazione e garantisce l’armonia integrale dell’opera". Sulla destra del dipinto, per suggerire il tramonto sul palazzo, il pittore passa dal rosso più puro al rosa leggero. I rossi vivi sono otticamente attenuati dai loro contrari: i verdi e i blu, che formano le nuvole e il ponte. La percezione ne risulta sconvolta: «Due colori opposti messi uno a contatto con l’altro modificano la percezione del loro colore vero...», scriveva sempre l'artista.
LA STORIA
Lo Stato acquistò il dipinto direttamente da Signac nel 1912, per poi esporlo al museo del Luxembourg, che a quei tempi accoglieva le opere dei «pittori viventi». In seguito fu sistemato al museo d'arte moderna, poi passò al museo d'Orsay.
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