martedì 10 gennaio 2017

Recensione Disney – BIANCANEVE E I SETTE NANI

Biancaneve e i sette nani è un film del 1937, diretto da David Hand. Basato sull’omonima fiaba dei fratelli Grimm, questo è il primo film di animazione prodotto da Walt Disney. Biancaneve e i sette nani, inoltre, ha permesso a Walt Disney di vincere il Premio “Oscar alla carriera”.

Trama [fonte: Wikipedia]:
Attraverso un prologo testuale raccontato in un libro di fiabe, al pubblico viene raccontato che Biancaneve è una principessa bella e gentile che vive con la matrigna, la malvagia Regina Grimilde, ossessionata dal suo aspetto fisico e che si presume abbia assunto il controllo del regno dopo la morte del marito, padre di Biancaneve. Temendo che la bellezza della figliastra possa superare la sua, la regina l'ha costretta a lavorare come sguattera, e ogni giorno chiede al suo Specchio Magico "chi è la più bella del reame". Per molti anni lo Specchio le ha sempre risposto di essere lei, soddisfacendola.
Un giorno, lo Specchio Magico informa la regina che Biancaneve ora è la più bella del reame. La donna, furiosa, ordina ad un cacciatore di portare Biancaneve nel bosco e di ucciderla. Chiede inoltre che il cacciatore ritorni con il cuore di Biancaneve in un cofanetto come prova del fatto. Il cacciatore porta la fanciulla nel bosco con il pretesto di una passeggiata ma, vedendola pura e innocente, non ha il coraggio di compiere il gesto. Egli rivela che la regina la vuole morta, e la spinge a fuggire nel bosco e non tornare più.
Persa e spaventata, la principessa fa amicizia con le creature della foresta che la portano a una casetta in mezzo al bosco. Trovando sette piccole sedie nella sala da pranzo della casa, Biancaneve presuppone che quella sia la casetta trasandata di sette bambini orfani. Diventa ben presto evidente che essa appartiene invece a Sette Nani adulti: Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo e Cucciolo, che lavorano in una miniera nelle vicinanze. Tornando a casa, i nani si allarmano trovando l'abitazione pulita, e pensano che un intruso l'abbia invasa. I nani trovano Biancaneve al piano di sopra che dorme in tre dei loro letti. La principessa si sveglia trovando i nani al suo capezzale e si presenta, e questi, dopo qualche dubbio iniziale, le danno il loro benvenuto nella casa dopo aver capito che sa cucinare e pulire molto bene. Biancaneve inizia una vita nuova cucinando, pulendo e badando alla casa dei nani mentre loro cercano i diamanti nella miniera, e alla sera cantano, suonano e ballano felici.
Nel frattempo, la Regina scopre che Biancaneve è ancora viva quando lo Specchio risponde ancora una volta che la ragazza è la più bella del reame, rivelandole inoltre che il cuore racchiuso nel suo cofanetto portatogli dal cacciatore appartiene ad un cinghiale, e non alla fanciulla. Decisa ad eliminare la rivale ed essendo esperta nelle arti magiche, la Regina prepara una pozione che la trasforma temporaneamente in un'orribile vecchia, e avvelena una mela in modo da far cadere in un "sonno mortale" chiunque la addenti. Il sortilegio tuttavia può essere annullato dalla potenza del "primo bacio d'amore", ma la Regina si convince che non c'è alcun pericolo per i suoi piani: una volta addormentata, i nani crederanno la ragazza morta e la seppelliranno.
La Regina va alla casetta mentre i nani sono via e, facendo leva sul buon cuore di Biancaneve, la inganna facendole credere di essere una vecchia mendicante che vende mele, offrendogli quella avvelenata. Gli animali percepiscono subito che c'è qualcosa di pericoloso nella vecchia e nella mela, e tentano dapprima di attaccare la regina e, non riuscendoci, corrono ad avvertire i nani, i quali inizialmente non comprendono il loro comportamento. Pisolo tuttavia percepisce che la Regina ha trovato Biancaneve e Brontolo, temendo l'incolumità della principessa, si mette a capo dei compagni incitandoli a tornare indietro per salvarla; montando al galoppo dei cerbiatti, i Sette Nani si affrettano al soccorso di Biancaneve. Ormai però è troppo tardi: Biancaneve si è lasciata convincere e morde la mela avvelenata, e la regina trionfante scappa dalla casa. In quel momento però giungono i nani, che inseguono la Regina fino alla cima di un dirupo e la intrappolano. Lei cerca di far rotolare un masso sopra di loro, ma un fulmine colpisce lo spuntone di roccia sul quale si era riparata, facendola precipitare nel dirupo. La Regina muore cadendo, e il suo corpo viene schiacciato dal macigno e divorato da i due avvoltoi che l'avevano notata al suo arrivo nel bosco.
I nani tornano alla loro casetta e trovano Biancaneve affetta dal sortilegio e apparentemente morta. Non disposti, per la sua bellezza, a seppellirla nel terreno, la mettono invece in una bara di vetro dai profili dorati, posizionata in una radura nella foresta. Insieme alle creature del bosco, i nani vegliano su di lei sempre. Dopo qualche tempo, un principe, che aveva già incontrato Biancaneve e se ne era innamorato, viene a sapere del suo sonno eterno e va a visitare la sua bara. Rattristato dalla sua apparente morte, la bacia, rompendo l'incantesimo e risvegliandola. I nani e tutti gli animali gioiscono, mentre il principe porta Biancaneve al suo castello. La storia finisce con il libro all'inizio che si chiude con la celebre frase: "e vissero tutti felici e contenti".

Colonna sonora:
Biancaneve e i sette nani è stato il primo film americano la cui uscita è avvenuta in concomitanza con la pubblicazione del proprio album con la colonna sonora originale.
Le tracce incluse nella colonna sonora sono:

  1. Overture.
  2. Specchio magico.
  3. Io spero / Non ho che un canto.
  4. Canzone della regina.
  5. Nel mezzo del bosco.
  6. Gli amici animali / Con un canto nel cuor.
  7. Come una casa di bambole.
  8. Impara a fischiettar.
  9. Ehi-Ho!
  10. Vediamo cosa c'è di sopra.
  11. Abbiamo un problema.
  12. È una ragazza.
  13. Hurrà! Rimane!
  14. Bluddle-Uddle-Um-Dum / Canzone del bagno.
  15. Mi hanno ingannata.
  16. La tirolese dei nani / Canzone sciocca.
  17. Il mio amore un dì verrà.
  18. Racconta una storia.
  19. Una morte davvero speciale.
  20. Perché ti preoccupi, Brontolo? 
  21. Prepariamo la torta.
  22. Dagli un morso.
  23. Coro per Biancaneve.
  24. Il primo bacio d'amore / Non ho che un canto.
  25. Il mio amore un dì verrà.
Critica:
Il film si basa su una storia semplice, la storia di una Principessa tanto bella quanto innocente, costretta a vivere come una sguattera nel suo stesso castello, solo perché più bella della sua matrigna, che da sempre ha voluto essere la più bella di tutto il Reame; Biancaneve però si rifugia nei suoi sogni che rappresentano per lei l’unica fonte di felicità. Particolari sono le figure dei sette nani, ognuno con una propria personalità. Si relazionano con la protagonista ognuno in modo diverso, ma alla fine sono tutti accomunati dall’amore e dal rispetto per la giovane Biancaneve; loro farebbero qualsiasi cosa per salvare Biancaneve dalle grinfie della sua matrigna. Infine, ci si può focalizzare sulla figura della matrigna della nostra Principessa: una perfida donna, capace persino di commissionare l’omicidio di una giovane ragazza per essere la più bella in assoluto.

Considerazioni finali:
Il primo Classico Disney è un film che fa divertire e commuovere, ideale per bambini e adulti affascinati dal E vissero per sempre felici e contenti, capace di farci sognare con la bellissima storia d’amore fra Biancaneve e il Principe.

Voto: 9/10.

lunedì 9 gennaio 2017

BERTHE MORISOT - Le berceau

Morisot qui raffigura la sorella davanti alla culla della figlia. Quest'opera, improntata ad un'atmosfera di dolce poesia, testimonia nuove ricerche pittoriche. Sarà la sola, dal 1874, ad essere apprezzata dalla critica!

  • Berthe Morisot
  • Le berceau (La culla)
  • Olio su tela, cm 56 x 46
  • Non firmato
  • Dipinto nel 1872
  • Parigi, museo d'Orsay
Nel 1872 Berthe Morisot realizza questo ritratto della sorella Edma insieme alla figlia Blanche. All'epoca è sotto l'influenza di Manet, che aveva conosciuto 4 anni prima.

L'OPERA

La composizione, con l'asse principale del dipinto posto sulla figura della madre lievemente chinata verso la culla, non manca d'audacia. Il velo di mussola, che permette di intravedere il neonato, disegna una curva che taglia diagonalmente la tela. In secondo piano, alle spalle di Edma, un altro velo, questa volta dalle tinte madreperlacee, pone in rilievo i vestiti scuri della donna. Il tocco delicato dell'artista e la libera scelta delle tonalità sono espressione di una sensibilità discreta che, in seguito, si esprimerà anche attraverso numerosi ritratti e scene intime. Di estrazione borghese, la pittrice fu allevata in un ambiente colto, ma il suo temperamento la portò a sposare le tesi delle avanguardie del suo tempo. Fu allieva di Corot, prima di conoscere Manet. Ammessa al Salone ufficiale del 1864, si rifiutò di presentare le sue opere e decise di fare parte del movimento degli Impressionisti. Alla prima esposizione del gruppo, nel 1874, Berthe Morisot invia molte tele, tra cui Le Berceau.

LA CRITICA

I suoi dipinti furono accolti con maggior benevolenza rispetto a quelli di Monet, Pissarro o Cézanne. "Niente è più veritiero, e allo stesso tempo tenero, della giovane madre, in realtà molto mal vestita, che si china dolcemente verso la culla dove dorme un bambino dalla carnagione rosa, che si intravede attraverso la pallida nube delle mussole", scrisse il critico Jean Prouvaire.
"La signorina Berthe Morisot (...) possiede dell'ingegno fino sulla punta delle dita, soprattutto sulla punta delle dita. Che fine sentimento artistico! Sarebbe difficile trovare delle pagine più graziose, più deliberatamente e delicatamente toccanti, che Le Berceau", rincarò Jules Castagnary.

LA STORIA

La tela appartenne a Edma Pontillon, la sorella dell'artista, poi a sua figlia, Blanche Forget, che nel 1930 la vendette al Louvre per 300000 franchi. Trasferito al museo del Jeu de Paume, Le Berceau è oggi esposto al museo d'Orsay.

Recensione Disney - ALADDIN

Aladdin è il 31esimo classico Disney, uscito nel 1992, nel periodo denominato “Rinascimento Disney”. Il film fu diretto da Ron Clements e John Musker. Vinse due premi Oscar – su cinque candidature – nel 1993 come “Miglior colonna sonora” e “Miglior canzone”.

Trama [fonte: Wikipedia]:
Jafar, il Gran Visir del Sultano di Agrabah, sta cercando di impossessarsi della leggendaria Lampada Magica che si trova nella Caverna delle Meraviglie, e apprende che solo un cosiddetto "diamante allo stato grezzo", cioè una persona apparentemente comune che in sé cela un grande valore, ha diritto ad entrare. Nel frattempo la Principessa Jasmine, figlia del Sultano, oppressa dai suoi doveri reali che le impongono di sposarsi, scappa di nascosto per andare ad esplorare il mondo esterno. Lì fa conoscenza con il ladruncolo di strada Aladdin passando la serata insieme e invaghendosi l'uno dell'altra. Nello stesso momento Jafar, che grazie alle sue arti magiche ha scoperto che è Aladdin il "diamante allo stato grezzo", ne ordina la cattura. Quando Aladdin viene arrestato dalle guardie, Jasmine si rivela come principessa e ne ordina la liberazione, invano.
Travestito da vecchio, Jafar convince Aladdin ad evadere con lui e recuperare la Lampada nella Caverna delle Meraviglie, in cambio di una lauta ricompensa grazie alla quale potrà ambire alla mano della principessa. I due giungono dinnanzi alla Caverna, che permette ad Aladdin di entrare ma intima il giovane di non toccare nient'altro che la Lampada. Una volta dentro ed arrivati alla stanza della Lampada, la sua scimmietta Abu ruba un gigantesco rubino, e subito la Caverna comincia a crollare. Aladdin riesce a guadagnare l'uscita un attimo prima di restare sepolto ma, appena si affaccia in superficie, Jafar si impadronisce della Lampada e tenta di ucciderlo. Abu riesce a difendere il padrone e a rubare la Lampada, e quel punto la Caverna si richiude, inghiottendo al suo interno Aladdin e Abu e lasciando Jafar all'esterno. Nelle viscere della Caverna Aladdin, strofinando la Lampada per leggerne l'iscrizione, libera il Genio, un mirabolante essere dotato di immensi poteri magici. Il Genio spiega di poter esaudire tre desideri di qualsiasi natura tranne uccidere, far innamorare qualcuno o resuscitare dalla morte. Dopo aver parlato al Genio di Jasmine, non potendo chiedere il suo amore, Aladdin chiede come primo desiderio di essere trasformato in un principe a tutti gli effetti, così da poter avere la possibilità di conquistare la principessa.
Aladdin arriva ad Agrabah in una opulenta parata, portando il nome di "Alì Ababua" e presentandosi al Sultano come un pretendente della mano della principessa, che riesce ad ingraziarsi esprimendo i propri sentimenti e facendole vedere il mondo che le era sempre stato negato. I due fanno ritorno al palazzo e, nel salutarsi, si scambiano il loro primo bacio. Jafar, che prima dell'arrivo di Aladdin a palazzo stava cercando di ipnotizzare il Sultano affichè gli facesse sposare la principessa, cerca di uccidere il rivale, che si salva solo per l'intervento del genio utilizzando il secondo desiderio. Aladdin torna così a palazzo denunciando la cospirazione del Gran Visir. Un attimo prima di defilarsi, Jafar ha però notato la Lampada dentro il turbante di Aladdin, scoprendo così la vera identità di Alì Ababua.
Approfittando di un momento di attrito tra Aladdin e il Genio, Jafar ruba la Lampada al giovane, diventandone così il nuovo padrone. L'ex visir utilizza subito i primi due desideri per diventare il nuovo sultano di Agrabah e lo stregone più potente di tutto il mondo. Con i suoi nuovi poteri Jafar prende il controllo di Jasmine e del Sultano, rivela la vera identità di Aladdin facendolo tornare di nuovo un mendicante, ed infine lo esilia sui monti del Tibet. Il ragazzo riesce tuttavia a ritornare e ingaggia con lo stregone un duro scontro, al termine del quale Jafar si trasforma in un gigantesco cobra e prevale sul giovane. Mentre stringe Aladdin tra le sue spire ed è sul punto di stritolarlo, Jafar afferma di essere il più grande e potente essere sulla Terra; Aladdin allora capisce che il punto debole di Jafar è la sua incolmabile sete di potere, e gli fa notare che i poteri del Genio saranno sempre superiori ai suoi. Cadendo nel tranello, Jafar usa il suo terzo ed ultimo desiderio per farsi trasformare in un genio onnipotente, non considerando però che un genio non è libero e finendo così imprigionato nella sua stessa Lampada. I sortilegi del malvagio stregone vengono così spezzati ed il Genio scaglia la Lampada di Jafar nel deserto, esiliandolo nella Caverna delle Meraviglie.
Dopo aver capito che non può più continuare a fingere di essere ciò che non è, Aladdin decide di tornare ad essere se stesso e, mantenendo una promessa fatta al Genio, usa il suo terzo ed ultimo desiderio per liberare il Genio dalla sua Lampada. Capendo che sua figlia è davvero innamorata di Aladdin, il Sultano decide di cambiare la legge in favore dei due giovani, per permettere alla principessa di sposare chiunque ella ritenga degno. Nel finale il Genio, finalmente libero, parte a scoprire le bellezze del mondo, mentre Aladdin e Jasmine, innamorati e di nuovo sul Tappeto, si baciano festeggiando il loro fidanzamento.

Colonna sonora:
Definita come “decisamente buona, degna rivale degli altri film animati Disney degli anni novanta”, presenta sei delle quattordici tracce previste inizialmente:
  1. Notti d’Oriente.
  2. La mia vera storia.
  3. Un amico come me.
  4. Il principe Alì.
  5. Il mondo è mio.
  6. Il principe Alì (reprise).

Critica:
Jasmine presenta, per la prima volta nell’ambito delle principesse Disney, un prototipo di principessa diverso da quello tradizionale. Non si ha più la principessa semplice, che si lascia vivere; Jasmine è intraprendente, è uno stacco nei confronti del classico. Fugge dal palazzo, preferisce rinunciare agli agi che ha per poter scoprire cosa c’è oltre il lusso. È dinamica, dotata di grande bellezza, intelligenza e sensualità, lunghi capelli corvini e occhi castani. Lo stacco dal classico si nota anche dai suoi vestiti: non veste una gonna, né un abito, ma dei pantaloni. Notiamo anche che è l’unica principessa il cui nome non appare nel titolo del film.

Considerazioni finali:
Un film coinvolgente, diverso dagli schemi principeschi cui siamo abituati. Colonna sonora impeccabile, riesce ad attrarre grandi e piccini. 

Voto: 10/10.

STANISLAS LÉPINE - Montmartre, rue Saint-Vincent




Alla fine del secolo scorso, Montmartre è un villaggio pieno di verde, dove regna la gioia di vivere. Il paradiso dei pittori.
 
  • Stanislas Lépine
  • Montmartre, rue Saint-Vincent
  • Olio su tela, cm 67,5 x 48,5
  • Firmato in basso, a sinistra "S. Lépine"
  • Dipinto nel 1878
  • Parigi, museo D'Orsay
«Sono i piccoli maestri di transizione che, discreti, fanno la storia del paesaggio francese, come Daubigny o Lépine...». Cosi Raymond Coignat, critico e storico dell'arte, rendeva omaggio a Stanislas Lépine.

IL CONTESTO

La Montmartre che ci presenta Lépine è un villaggio alla periferia di Parigi della fine del secolo scorso, paradiso dei pittori e degli artisti così come dei vagabondi, dei senzatetto e dei borghesi in cerca d’avventura. Tutto un mondo sicuro di trovare, in questo sobborgo della grande città, una capanna dove rifugiarsi o un cabaret (magari il Lapìn Agile dove, vent'anni dopo, Picasso stabilì il suo quartier generale) dove bere un bicchiere o dove trovare delle donne da corteggiare.

IL LUOGO 

Rue Saint-Vincent è la strada più apprezzata dai pittori. Questa arteria era molto conosciuta nel secolo scorso anche perché confinava con il famoso «maquis», terreno vago, sistemato a bicocche, che ospitava vagabondi e artisti in attesa di gloria. Essa ispirò tutti i pittori di Montmartre, da Lépine a Utrillo, e le loro tele resero famoso in tutto il mondo quello che diventerà un quartiere di Parigi. Lépine, ingiustamente considerato un piccolo maestro impressionista, dà qui una lezione ai più grandi. Trattato alla maniera di Corot, questo scorcio è colto in un pomeriggio assolato. I bassi edifici, gli alberi, gli abitanti che conversano sull'uscio di casa, la spontaneità della donna al centro del dipinto che torna dal mercato, riflettono la dolcezza di vivere di Montmartre, ormai solo un ricordo.

LA CRITICA 

Pittore senza successo, Lépine fu risparmiato dagli attacchi di una critica virulenta. Gli si riconosceva del talento, ma non del genio.

LA STORIA

Acquistato da Fauvel Rigolos, il dipinto fu trasferito a Buenos Aires. Riportato in Europa, integrò a Parigi la collezione Eduardo Mollard, che in seguito lo diede allo Stato francese. Esposto al museo del Jeu de Paume, entrò infine nel 1986 al museo d'Orsay.

domenica 8 gennaio 2017

PAUL SIGNAC - Le chateau des Papes, Avignon


Innamorato del sud della Francia, Signac applica al maestoso palazzo dei Papi la teoria divisionista. Una tecnica che permette ogni audacia.


  •  Paul Signac, 1863-1935
  • Le Chateau des Papes, Avignon
  • Olio su tela, cm 73 x 92
  • Firmato e datato in basso, a destra "P. Signac 1900"
  • Dipinto nel 1900
  • Parigi, museo D'Orsay
  • Esposizioni: Parigi, 1912

Paul Signac è "un caso" nella pittura del XIX secolo. Fu uomo coltissimo, appassionato d'arte, ma anche di letteratura, scienze, politica e viaggi.

L’UOMO

La sua opera è il lavoro di un pittore particolarmente convinto delle tesi pointillistes care a Seurat, insieme al quale fonda il neo-impressionismo.

Signac, oltre a dipingere, scrisse anche alcuni racconti di viaggi e saggi di pittura. Infine, marinaio provetto, passò buona parte della sua vita a bordo dell'Olympia, la sua barca. Nel 1897 acquista una villa a Saint-Tropez e inizia a percorrere in lungo e in largo tutto l'entroterra, alla ricerca di motivi d'ispirazione. Le sue ricerche lo portano fino ad Avignone e, nel 1900, dipinge la veduta più ovvia della città papale: il palazzo dei Papi e Notre-Dome-des-Doms, il cui campanile compare sulla sinistra della tela. In primo piano, il ponte Saint-Bénezet prolunga l'architettura del palazzo fino al bordo del dipinto.

LA SUA TEORIA

La visione da «cartolina» di questo dipinto è solo un pretesto che Signac utilizza per applicare le teorie neo-impressioniste. L‘artista raffigura Avignone con tocchi pointillistes, giustapposizione di piccoli punti serrati, dai colori sovente sovrapposti. Nel manifesto del movimento, D'Eugène Delacroix au néoimpressionisme, pubblicato nel 1899, lo stesso artista scrive a proposito della tecnica pointilliste che "assicura, attraverso mescolanza ottiche, un massimo di luminosità e di colorazione e garantisce l’armonia integrale dell’opera". Sulla destra del dipinto, per suggerire il tramonto sul palazzo, il pittore passa dal rosso più puro al rosa leggero. I rossi vivi sono otticamente attenuati dai loro contrari: i verdi e i blu, che formano le nuvole e il ponte. La percezione ne risulta sconvolta: «Due colori opposti messi uno a contatto con l’altro modificano la percezione del loro colore vero...», scriveva sempre l'artista.

LA STORIA

Lo Stato acquistò il dipinto direttamente da Signac nel 1912, per poi esporlo al museo del Luxembourg, che a quei tempi accoglieva le opere dei «pittori viventi». In seguito fu sistemato al museo d'arte moderna, poi passò al museo d'Orsay.

sabato 31 dicembre 2016

Mackerkun Rewind 2016


Il duemilasedici è passato, non ho un SelfieOfTheDay in cui scrivere qualche parola per i trecentosessantasei giorni trascorsi.
L'anno di Star Wars, l'anno dell'Insieme.
L'argomento "Guerre Stellari" è stato largamente approfondito in questo post, per tutto il resto, fare un recap di tutto sarebbe quasi impossibile. Posso solo dire che questo è stato un anno di grandi passi in avanti, di relazioni rafforzate, di amicizie perse del tutto e di amicizie del tutto nuove. Ho portato a termine il percorso del Liceo Scientifico, ho iniziato il percorso universitario. Ho iniziato a scrivere per WindowsBlogItalia, ho scoperto che se una professoressa ti odia tu puoi odiarla di più, ho scoperto che la parola "amore" assume più sfaccettature, ho scoperto che la lontananza può far male. Ho scoperto che "l'attesa del piacere è essa stessa il piacere".
Non ho scritto su Facebook questo post perché non voglio ringraziare facendo nomi. Se però tu stai leggendo, è perchè tieni a me. Per questo motivo, voglio ringraziare te. Tu che sei qui e continui a fidarti di ciò che scrivo, che ti diverti a leggere le mie parole. Tu che mi sei stato accanto, durante quest'anno. Tu che non leggi per mettere un like, ma per sapere davvero ciò che voglio dirti. Tu che mi hai fatto scoprire cose nuove. Tu che hai reso il duemilasedici un anno da non dimenticare.
Forse vorrei vivere un 2016s, però poi ci penso e mi rendo conto che ciò che è stato è stato; ora bisogna chiudere questo anno e iniziarne un anno, con tutte le difficoltà che inevitabilmente porterà con sè.
Torno a parlare direttamente a te. Sai che il prossimo anno sarà difficile, ma devi sapere anche una cosa: se mi sei stato vicino, vuol dire che anche io sono stato vicino a te. Questa vicinanza reciproca ci permette di andare avanti. Io ci sarò sempre; se il duemiladiciassette ti butterà a terra, io tenderò la mano per farti rialzare.
Nessuno ha mai detto che sarebbe stato semplice, nessuno ha mai detto che sarebbe stato così difficile.
Fondamentalmente, siamo in un immenso gioco. Giochiamo!
Auguri a te, a chi ti sta intorno, a chi non è più fisicamente accanto a te.
Il duemiladiciassette sarà una sfida per tutti, e tutti la affronteremo come solo noi sappiamo fare.
Marco

martedì 27 dicembre 2016

Collezione Star Wars - Dicembre 2016

Volete fare un regalo ad un vostro amico a tema Star Wars e non sapete cosa comprare? Non conoscete i gadget che si possono reperire in giro? Volete qualche foto reale e non promozionale? Ecco a voi la mia collezione di Star Wars! Il post sarà in continuo aggiornamento, man mano che arriveranno nuovi articoli. Per ogni ulteriore informazione riguardo ai gadget, non esitate a chiedere!

 Confezioni AirAction Vigorsol: promozione Vigorsol in occasione dell'uscita del settimo film della saga: Il Risveglio della Forza. Nulla da dire, sono le tipiche Vigorsol con delle scatole da collezione.

 Rollinz: promossi dalla catena Emmelunga, sono delle repliche dei busti di alcuni dei personaggi storici di Star Wars. Piccoli, con una base sferica che permette loro di mantenersi sempre in piedi, ben fatti.

 Sorprese miste: sorprese trovate negli ovetti simil Kinder Sorpresa, sempre a tema Star Wars. Qualitativamente inferiori ai Rollinz.

 Cartoline e adesivi: in occasione dello Star Wars Day - 4 maggio di ogni anno - a Bari hanno distribuito un pacchetto di sticker de Il Risveglio della Forza e delle cartoline con sopra stampati i character poster del suddetto film.

 Personaggi Lego: gli intramontabili mattoncini, nella versione Star Wars. Alcuni fungono anche da portachiavi, acquistati a Stoccarda, Germania. Sì, ho anche la versione Lego di Jar Jar Binks..

 Black Series: collezione di action figures, decisamente ben fatte. I personaggi hanno un'altezza di circa 13cm - in base al personaggio, naturalmente; Yoda è alto massimo 5cm - e sono davvero realizzati bene. Le giunture sono a vista, a meno che i personaggi non indossino qualche abito, realizzato in tessuto e per nulla plasticoso.

 Cappello Yoda: l'immagine parla da sola, in questo caso. Acquistato presso il Disney Store di Bari in occasione dei saldi estivi, permette di andare al cinema a vedere i prossimi film della saga con un po' di esperienza e saggezza in più. Elasticizzato, permette di adattarsi a qualunque dimensione di capo.

 Libri: "Il cammino Jedi" e "Il codice Sith" sono due libri da collezione; se siete fan di Star Wars, non possono mancare sulla vostra libreria! Raccolgono i pensieri dei più grandi maestri della galassia, caratterizzando ogni personaggio tramite anche una grafia diversa. "La trappola dei sith" è uno dei tanti libri dell'universo di Star Wars. Non mi ha emozionato particolarmente, ma è pur sempre un libro.

 Elmo Capitan Phasma: ottima fattura, è presente solo la parte anteriore. Più che un elmo, lo definirei una maschera. Presente il modificatore di voce, non molto forte, ma efficace.

 Peluche Star Wars: chi non vorrebbe sul proprio letto Rey?? Malpensanti.. Se volete addobbare il vostro letto con dei piccoli peluche, ci sono vari personaggi e veicoli, oltre alla collezione Disney Tsum Tsum. Piccoli, soffici, a tema Star Wars.

 Tazza Kylo Ren: che voi la usiate per la colazione o come portapenne, poco importa. Questa tazza potrà terminare ciò che lui ha iniziato. Molto bello l'effetto serigrafato, disponibili anche altri personaggi.

 Funko Han Solo: i Funko sono una garanzia. Simpatici, bobblehead, potete tenerli dappertutto. O affiancare a Han Solo il Funko raffigurante Greedo, e capire finalmente chi sparò per primo.

 Stampe 3D: Han Solo nella carbonite e il veicolo che usa Kylo Ren in "Il Risveglio della Forza". Se possedete una stampante 3D, questi sono solo alcuni esempi di ciò che è possibile realizzare, anche in bassa qualità.

Blaster Han Solo: un altro esempio di stampa 3D, questa volta di un pezzo molto più grande e meglio definito. Stampa, primer, acrilici, molta pazienza. Il risultato finale sarà più che apprezzato.

 Lattine da collezione: anche loro provenienti dalla Germania, sono lattine su cui sono stampati dei personaggi di Star Wars. Il sapore della bibita energetica contenuta all'interno è meglio tralasciarlo.

 Mini poster metallizzato: Darth Vader in camera vostra, magari accanto al quadro raffigurante la vostra prima comunione. Chiunque, entrando in camera vostra, assaporerà il potere del Lato Oscuro.

 BB-8: il regalo definitivo. Prodotto dalla Sphero, è un piccolo drone che si interfaccia con lo smartphone tramite bluetooth. Potete mandarlo in esplorazione per la casa, potete fargli compiere delle azioni predefinite, potete guardare con lui Il Risveglio della Forza: reagirà ad ogni singola scena del film. Un compagno ideale per le vostre maratone di Star Wars. rigorosamente seguendo l'ordine dell'uscita nelle sale cinematografiche!

 Set action figure: siete indecisi su quale personaggio acquistare? Comprateli tutti! Nei Disney Store sono presenti dei set comprendenti tutti i personaggi della saga. Non saranno esattamente da collezione, non saranno rifiniti nei minimi dettagli - anche se alcuni sono davvero fatti bene - ma potranno lasciare spazio alle vostre migliori idee! Potreste, ad esempio, ricreare una situazione in cui Rey è figlia di C3PO e un Ewok..

 Fumetti: tutto ciò che non trovate nei film. I fumetti non stravolgono la saga, ma aggiungono storie drammatiche, romantiche, noir, insomma, tutti quei generi che nei film principali mancano. Esiste anche la variante Star Wars: Darth Vader, che analizza le storie dal punto di vista del maestro Sith.

 Elite Series: action figure da collezione, rifinite nei minimi dettagli; ogni personaggio ha in dotazione elementi aggiuntivi, per ricreare le più svariate scene dei film. Tutto questo se siete disposti ad aprire le confezioni originali.

 Cibo: una festa a tema Star Wars non è definibile taòe senza del cibo a tema! Oltre ai già citati ovetti di cioccolato, sono disponibili anche dolcetti, lollipop, monetine raffiguranti alcuni protagonisti della saga. Disponibili anche le calze dell'Epifania, le uova di Pasqua,.. Sta a voi comprarle nel giusto periodo!

 Pantofole Yoda: comodissime, caldissime, decisamente ingombranti. Farete un figurone!

 Steelbook Bluray: la collezione dei sette film - ad oggi - in edizione bluray, ogni disco protetto da una steelbook. Sul retro delle steelbook si trova la locandina del film di riferimento. Indispensabili, se possedete un lettore Bluray.

Puzzle Star Wars: potete trovare qualunque illustrazione in un numero variabile di pezzi. C'è molta differenza tra stampare una locandina e crearla pezzo dopo pezzo!