giovedì 20 ottobre 2016

Capitolo III - Ferrara



-Ciao, io sono Marco.
-Piacere, Francesca.
Un nome che difficilmente avrei dimenticato nella mia vita. Non avevo mai visto Francesca, né in giro per il Liceo durante le pause tra un’ora e l’altra, né durante la festa della creatività, giorno in cui andavo in giro con un cartello indicante Free Selfies.
Il nostro primo discorso finisce così; continuiamo a giocare a Cards Against Humanity, ci divertiamo, tutto nella norma. Il programma del viaggio segna, come prima tappa, Ferrara. Arrivo previsto alle 15:00, visita della città: Palazzo dei Diamanti, Cattedrale di S. Giorgio, Castello Estense, Sinagoghe. Arriviamo alle 14:00; un’ora in più per girare! Partono subito le prime foto, si inizia già a respirare l’arte, per poi entrare nel Castello Estense. Un’attesa estenuante nel cortile, poi si può fare un giro. Rivedo Francesca; il caso vuole che entrambi dobbiamo andare dalla stessa parte, e cioè nella zona interrata del castello, quella in cui sono presenti le prigioni. Ci addentriamo in questi luoghi umidi e angusti, intorno a noi ci sono solo graffiti ormai distrutti dal primo nemico dell’arte: il tempo. Si respira aria di chiuso, secoli prima chissà chi aveva abitato le prigioni.
-Io soffro di claustrofobia, andiamocene di qua. – Mi dice Francesca.
Colgo la palla al balzo: - Ci sono io, tranquilla, non ci mangia di certo nessuno! Al massimo facciamoci una foto e andiamocene.
Il Castello Estense e le “prigioni di qualcosa di Ferrara” – questa fu la descrizione del selfie, prontamente pubblicato su Instagram – ci regalano un primo attimo immortalato. 

A photo posted by Marco (@mackerkun) on
Sono euforico, trasmetto tutta la mia euforia in una serie di duecentocinquanta foto volte ad inquadrare le tele affisse in una mostra d’arte impressionista; davanti alla tela, io e l’immancabile Gianluca tentiamo di imitare le pose delle figure ritratte. Non ci siamo solo noi due in realtà in tutte queste foto: compare anche una terza figura, una ragazza. Non è Francesca. È colei che mi ha contagiato per ben quattro anni, che ha saputo trattarmi (in)degnamente. Ripeto: arriverà il momento in cui dovrò parlare di lei.



Un ultimo saluto al Castello, lasciamo due dediche, poi ci spostiamo; continuiamo a visitare Ferrara, io sono lontano da Francesca, ma alla fine, non è che la conosco. Strade su strade, odori diversi da quelli che hanno sempre direzionato i tuoi sensi, una neolaureata che festeggia con gli amici. Ferrara è una città come tutte le altre, alla fine. Sono le 17:45, ci saremmo dovuti recare a Bussolengo – città in cui avremmo dormito – alle 17:30. Poco male, siamo arrivati in anticipo e ce ne andiamo in ritardo. Un ultimo selfie di gruppo, poi arriva il pullman. Francesca si siede subito dietro di me, iniziamo a parlare, a conoscerci.
-Ho visto che hai già pubblicato il selfie nella prigione!
-Beh, sì, volevo mostrare al mondo come ci divertiamo; sto anche pubblicando altre foto, man mano che le faccio.
-Ti piace molto fare foto?
-Selfie soprattutto, almeno quest’anno.
Parte la fase “Marco lo sborone”.
-Sai, quest’anno ho deciso di fare un selfie al giorno tutti i giorni. È un progetto che voglio portare avanti tutto l’anno, l’ho chiamato SelfieOfTheDay; chissà, un giorno ci sarai anche tu!
-Davvero? Le si illuminano gli occhi come quando un bambino vede per la prima volta la neve. Sarebbe fantastico!
-La speranza è l’ultima a morire!
Sfortunatamente, la tratta Ferrara Bussolengo non dura molto. Ceniamo – se si può definire cena, quella che gli hotel rifilano agli studenti in gita – e andiamo a dormire. Io sono in camera con Gianluca; una doppia tutta per noi, come l’anno scorso. Mi siedo sul letto, riorganizzo le idee, penso a quello che sta succedendo. Mi chiamano in un’altra stanza, dove si trova anche la fantomatica ragazza; ridiamo e scherziamo, eppure qualcosa in me sta cambiando. Non le riservo più le stesse attenzioni di prima. Sarà colpa del viaggio, non posso di certo cambiare dalla mattina alla sera. Torno in camera, inizio a sfogliare le foto scattate durante la giornata, mi soffermo su quella con Francesca. Sorrido, vado avanti. Ne scelgo una e mi accingo a scrivere il SelfieOfTheDay.

Day 70:
Primo giorno di gita in diretta da Ferrara! Eccoci in una mostra d'arte espressionista, giusto due cose:
1) È ufficialmente iniziato su Instagram l'hashtag "triptotop", dove cercherò di caricare live (internet permettendo) alcuni selfie descrittivi delle giornate 
2) Su 250 selfie in una giornata, come posso sceglierne solo uno?? È veramente difficile. 
Beh, dopo queste due piccole note, vado a dormire, che il sonno oggi è tanto.. 
.. 
.. 
Sí, credici, Marco..
In realtà, spengo il telefono e vado a dormire; sono stanco, ho bisogno di riflettere con me stesso. Niente da fare, il sonno prende il sopravvento. Vabbè, rifletterò con me stesso domani mattina.

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