martedì 25 ottobre 2016

Capitolo V - Tempo di decisioni



L’argomento amore è notoriamente difficile da sviluppare, e se facessi un sondaggio su un campione di cento persone, alla domanda “Che cosa è l’amore?” di certo otterrei circa trecentocinquanta definizioni diverse. Nessuno sa cosa è l’amore, non a caso l’amore è una forza che non si può vedere. Magari è solo convenzione sociale, magari è un’invenzione dell’uomo talmente convinto di doversi innamorare da non poter fare altro. Magari è puro istinto animale. Magari è altro; non lo sapremo mai, ma ognuno di noi lo sa. A diciassette anni, poi, le idee sono ancora confuse, c’è soprattutto tanta paura di sbagliare. Tutti quindi cercano un modo diverso per approcciarsi ad un’altra persona verso cui si prova una sorta di attrazione. Essendo un essere vivente come tutti gli altri, anche io ho un metodo di giudizio. Non mi piace deludere da subito le persone, non credo neanche nell’amore a prima vista. Una persona bisogna conoscerla, prima di prendere una decisione. Motivo per cui di solito, anche se una ragazza si dichiara apertamente, per circa una settimana cerco di conoscerla, di approfondire cosa vuol dire stare accanto a lei; molti hanno comportamenti diversi, a seconda che stiano da soli, in coppia o in compagnia. Sarebbe bello conoscere tutte queste sfaccettature.
Per me, la Bilancia è fondamentale, parlando di questo argomento. Non è semplicissimo spiegare in cosa consiste la Bilancia, ma ci proverò: ci sono due o più ragazze che mi piacciono, con cui vorrei provarci, ma non so su chi buttarmi. Le ritengo uguali in tutto e per tutto, non riesco a scegliere. Presupponendo che potrebbero anche essere entrambi dei buchi nell’acqua – e spesso è così – passo ad analizzare ogni singola ragazza. Una bilancia immaginaria – nel senso che se la elevi al quadrato, il risultato è -1; aaah, maledetta matematica! – e due piatti, uno per i pro e uno per i contro. Naturalmente, fermarsi alla domanda Da che lato pende la bilancia? sarebbe troppo semplice, e le cose semplici non mi piacciono. Ogni singolo pro e ogni singolo contro è caratterizzato da un peso specifico: per fare un esempio, le piacciono i film romantici e è ignava hanno pesi diversi, non possono annullarsi a vicenda, il terzo principio della dinamica mi lincerebbe. Ecco che, dopo aver conferito un determinato peso ad ogni caratteristica, si può vedere – o provare a vedere – quale bilancia sembra avere una maggiore efficienza. Io ragiono così, ognuno ha un suo metodo.
Questa notte la devo passare a riflettere. Ci sono due ragazze: Arianna e Francesca. Quest’ultima la conosciamo bene, per quello che si riesce a conoscere in due giorni. E poi sono quello che non crede ai colpi di fulmine! La storia con Arianna è leggermente più complicata; per comprenderla bisogna tornare indietro di qualche anno, il primo anno di Liceo, per la precisione. 

A lei piacevo, la cosa sembrava essere palese, ma inizialmente non me ne accorsi. Quando finalmente me ne resi conto, iniziò una relazione – anche se la parola fidamici non è proprio sinonimo di relazione – che durò un paio di mesi, non di più, grazie ad una terza persona che distolse gli occhi di Arianna da me. Storia chiusa, niente di che. Invece no. Da quel momento, è sempre stato un tira e molla, un cercarsi, ritrovarsi, perdersi. Questo soprattutto per colpa mia, che mi ero davvero affezionato a lei. Tornava, chiedeva scusa, poi senza motivo se ne andava. Come quando vai a correre e una persona ti fa inciampare. Sogghigna, ti chiede scusa, ti offre la mano per permetterti di rialzarti e quando tu gliela dai, sfrutta la spinta per ributtarti a terra. Moltiplicando la situazione per circa tre anni, tu, mio caro lettore, puoi facilmente immaginare ciò che ho passato.

Una qualunque Francesca non può, in due giorni, spazzare via tre anni della mia vita. Punto a favore per Arianna. Francesca ha dei fianchi mozzafiato, punto per lei. Arianna, dal suo canto, ha un qualcosa che non so identificare, che porta alcuni ragazzi a starle dietro; non posso minimamente confrontarla con Mirandolina, ma qualcosa c’è, anche se invisibile. Punto molto pesante per lei. Con Arianna, pur combattendo, è una guerra persa, anche se non ne sono così certo, in base a quello che dice. Ma il tira e molla non mi piace, non dopo tre anni; punto a sfavore. C’è un grosso contro che posso assegnare ad Arianna, e cioè il non fare nulla. Non prende decisioni, non ha una personalità ben delineata. È malleabile, troppo malleabile. Di colpo, mi tornano in mente le parole della professoressa di italiano. Parlando di Dante, della Divina Commedia, si sofferma su un particolare del tema ignavia. Parlando dell’ignavia ai giorni nostri, afferma “Io aborro i giovani che si lasciano vivere!”. Una frase che resterà per sempre impressa nella mia mente. 
Forse è stata proprio quella frase a trasformare la Bilancia, a farla pendere da tutt’altro lato.
Arriva però un momento in cui la mia mente, per quanto matematica sia, deve lasciare spazio a decisioni un po’ più istintive, meno ragionate. Arianna mi è stata molto vicina in questi due giorni, non è così da mesi ormai. Francesca però è una ragazza che se deve parlare parla, non si tiene le cose dentro, sa esprimere ciò che prova. È forte, in lei c’è un mare, una tempesta che nonostante tutto non la smuove. Non l’ho ancora constatato del tutto, ma l’impressione che mi trasmette è questa. Tra qualche mese potrò constatare di avere ragione. Soprattutto, è bella. Bella come poche al mondo.
Di Arianna ho scritto anche su Facebook, quando, prima dei SelfieOfTheDay, scrivevo i Selfiption: descrizioni di persone corredate da un selfie. In pochi sanno che lei ha scritto un Selfiption di risposta, a mano, consegnatomi il giorno del mio diciottesimo compleanno; solo io e lei sappiamo il contenuto di quella lettera.
Possiamo leggere il tuo Selfiption?


Bei ricordi, sì, ma passati.
La Bilancia, anzi, il mio Istinto, ha parlato.
Arianna, grazie per avermi trasformato in quello che sono, ma è arrivato il momento di cambiare pagina.
Domani mi avvicinerò ancora di più a Francesca. È lei la ragazza che voglio al mio fianco.

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